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Natura morta con ghirlanda di fiori e rovine classiche.
Olio sotto vetro (70 x 54 cm.)
Il dipinto raffigura una vivace ghirlanda di fiori disposta su rovine classiche ambientate nel
paesaggio. A sinistra, l’acqua di una fonte digrada in piccole cascate, formando un laghetto da cui affiorano frammenti architettonici antichi e ciuffi di iris. Al centro, una colonna e un vaso di pietra di foggia antica sono adornati da una serie di fiori, fra cui tulipani screziati di diversi colori, narcisi bianchi e gialli, convolvoli azzurri, garofani, rose e peonie. A destra, dietro un tronco d’albero, si
scorgono un gruppo di cipressi e un paesaggio montuoso che si perde in lontananza.
La pittura su vetro in controparte (reverse glass painting) è una tecnica molto antica, usata già nel Medioevo per le icone bizantine e diffusa nell’Europa centrale almeno fino alla seconda metà del Settecento. Essa consiste nel dipingere la superficie stendendo i colori in modo che l’immagine venga vista in trasparenza attraverso il lato opposto del vetro. E’ una tecnica molto impegnativa, perché richiede il controllo costante della composizione e non consente di correggere gli errori.
Generalmente gli esempi conservati sono di dimensioni relativamente ridotte e di qualità non
eccelsa, se non addirittura popolare. E’ molto raro imbattersi, come in questo caso, in un dipinto di qualità così elevata, ben conservato e di dimensioni così ragguardevoli.
Lo stile del dipinto suggerisce di collocare l’esecuzione dell’opera in Italia e più esattamente in ambito napoletano, dove fra Sei e Settecento ci fu una cospicua produzione di dipinti su vetro. Oltre alla tecnica utilizzata, all’ambiente napoletano rimanda anche l’elegante composizione, molto diffusa nel capoluogo meridionale tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo. Soprattutto nell’esecuzione dei fiori, lo stile e l’elevata qualità del dipinto mostrano notevoli affinità con l’attività tarda di Giuseppe Recco (Napoli 1635 – Alicante 1695), una delle maggiori personalità della natura morta napoletana (cfr. la Natura morta con ghirlanda di fiori, frutta, selvaggina e rovine nel paesaggio, Roma, Camera dei Deputati, pubblicata in “Ricerche sul Seicento napoletano”, 1988, pag. 68, fig. 8), nella cui bottega è documentata una produzione di questo tipo, coltivata poi anche, per quanto attiene allo schema compositivo, da Gaspare Lopez e da altri pittori partenopei.
Data la rarità del dipinto in oggetto, la definizione proposta va intesa come una prima ipotesi di lavoro. Non si può escludere infatti che l’autore sia uno specialista nordico, forse tedesco, fra i molti attivi nella penisola oppure a conoscenza degli schemi compositivi in voga nell’Italia centromeridionale, né che il dipinto – come spesso succedeva – sia il frutto di una collaborazione fra un paesista, forse di estrazione settentrionale, e di un fiorante legato alla bottega napoletana dei Recco.
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